La camorra ha trovato nuovi equilibri. Dall’ultima relazione stilata dalla Dia, l’attività dei Moccia si estende tra Casoria, Afragola, Frattamaggiore e Caivano, che è diventato un punto centrale per la rivendita di stupefacenti in tutta la Campania. Questo sodalizio controlla un’ampia fascia di territorio, a cui si aggiungono le estorsioni. Ormai si tratta di una vera e propria operazione quella dei Moccia, denominata “Leviathan” dalla DIA di Napoli, conclusasi nel gennaio 2018 con l’esecuzione della misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli.
L’organizzazione dei Moccia
Ogni gruppo appartenente all’organizzazione criminale ha una propria zona di competenza. Si tratta di una sinergia di diverse attività illecite, i cui proventi sono accumulati nella “cassa comune”, ovvero denaro sporco utilizzato per mantenere i detenuti e gli affiliati. Il clan si estende anche nel Lazio, dove ogni articolazione è gestita da un “senatore” scelto tra gli storici affiliati al gruppo che gode di una certa autonomia gestionale.
Il clan si evolve…
A conclusione dell’indagine, è stato riscontrato che il clan Moccia continua ad esistere e di non essersi mai scisso dal vertice principale, che negli anni Novanta, si è reso responsabile di vittime ed agguati. Nella storia, si sono susseguiti diversi personaggi carismatici, ma anche con la morte degli stessi, il clan continua ad estendersi e ormai vanta anche una sua tradizione.