CAIVANO – Dopo la lamentela, dura, degli organizzatori del Concerto di Natale che era previsto per questa sera 20 dicembre nella villa comunale (l’unico evento del genere in questo buio periodo) ma annullato perchè manca l’ok del Comune, ieri sera – a seguito della pubblicazione della notizia su questo sito – i commissari del Comune, sicuramente tutti all’oscuro di una vicenda che doveva essere un mero compito dei funzionari, si sono mossi.
Gli antefatti
Secondo via De Gasperi, la manifestazione organizzata dalla chiesa evangelica e per cui è stata chiesta l’autorizzazione quasi tre mesi fa, sarebbe carente di documentazione, ma se questa venisse consegnata in mattinata, otterrebbe subito l’autorizzazione. E qui viene il bello…
Gli organizzatori affermano di aver ricevuto, dopo 80 giorni in cui verbalmente parlavano col Comune e ricevevano assicurazioni in merito, solo ieri alle 14.26 la richiesta via mail, da parte dell’ufficio tecnico del Comune, di questi documenti e comunque secondo quanto dichiarato da Valerio Gargiulo, pastore della chiesa Evangelica Apostolica di Caivano, su Facebook in ogni caso un ingegnere gli avrebbe detto che anche se presentati stamane non avrebbe avuto tempo per autorizzare l’evento… I commissari, invece, dicono che si potrebbe fare…
La dichiarazione di Valerio Gargiulo
Sconcertato Valerio Gargiulo, che abbiamo sentito al telefono poco fa, che dichiara: “dal 9 ottobre, data in cui ho richiesto l’autorizzazione, sono andato almeno una volta a settimana all’ente ma molti dipendenti e funzionari vari mi dicevano di “non preoccuparmi e stare tranquillo perchè c’è tempo…”; negli ultimi dieci giorni ho delegato una persona a fare ciò ma l’autorizzazione, benchè promessa, non è mai giunta e solo ieri, ufficialmente, ci hanno chiesto la relazione tecnica sul palco e il pagamento della Siae, cosa che bastava richiedere anche una settimana fa e avremmo risolto il problema. Evidentemente al Comune non funziona nulla. Inoltre, sto chiedendo da sei mesi, prima all’ex commissario De Vivo, adesso al dottor Mone, un incontro ma, nonostante le carte siano state regolarmente protocollate, nessuno si è mai degnato di chiamarmi…”.