La sentenza, che era attesa da un momento all’altro, è giunta. L’ex sindaco Simone Monopoli è stato dichiarato incandidabile alle elezioni comunali, provinciali e regionali, dal Tribunale di Napoli Nord, a seguito dello scioglimento del Comune di Caivano per infiltrazioni e condizionamenti della malavita. I giudici della Prima Sezione Civile hanno invece esclusa l’incandidabilità, chiesta dal pubblico ministero, per l’ex assessore proprio della giunta Monopoli, Luigi Falco (Forza Italia), e gli ex consiglieri di opposizione Enzo Pinto (Udc) e Raffaele Celiento, eletto e rimasto in carica pochissimi mesi con una lista satellite del Partito Democratico.
Una decisione quasi scontata, visto che il nome del medico ed ex primo cittadino compariva più volte nella relazione della commissione che aveva contestato comportamenti e decisioni amministrative molto discutibili. Non è bastato essere difeso da Orazio Abbamonte e Gioacchino Abete, due principi del foro in materia amministrativa.
Anche nella vicina Crispano, Comune anch’esso sciolto ed attualmente sotto la gestione commissariale, alla fine a pagare – SENTENZA NON DEFINITIVA – è stato solo l’ex sindaco che capeggiava l’amministrazione finita sotto la lente di ingrandimento della prefettura. Monopoli è stato condannato a pagare pure le spese legali, mentre i tre politici assolti, a loro volta, dovranno essere risarciti dal Ministero dell’Interno.