Caivano è il paese dove le promesse non si realizzano mai. E’ un incipit purtroppo realistico delle condizioni in cui versa. E’ caos in tutto, ma il perno principale verte sulla questione dei rifiuti. La ditta Buttol è in sciopero e abbondano in strada sacchetti di immondizia in modo scellerato. In questi giorni, c’è stato l’avviso di un‘ipotetica disinfestazione, che non è mai avvenuta. Ovviamente, come potevamo immaginare di liberarci dagli insetti, se prima non lo facciamo con i rifiuti?
Una vera emergenza sanitaria
E’ in corso una vera emergenza sanitaria, con la presenza di ratti e serpenti, mai vista prima. Una storia che va avanti da tutta l’estate, ma che i cittadini hanno sopportato a lungo senza reagire. Ora, la situazione è arrivata al culmine. Il panico si è diffuso nel giro di una settimana e sono sempre in aumento le persone che protestano e provocano per avere una risposa che ancora tarda ad arrivare.
C’è chi propone una mobilitazione dal basso, con l’idea di protestare bloccando il corso principale e chi si lamenta dell’ordine delle cose, senza sapere davvero a chi appellarsi.
La verità è proprio questa, che Caivano è senza punti di riferimento. Le istituzioni sono assenti. Un paese morto, con un dissesto finanziario in corso d’opera, dove non c’è spazio per alcuna attività, neanche per l’immaginazione.
Un paese commissariato che non trova pace, nel giro di un anno ha visto tanti cambi di ruoli e di persone che hanno avuto il potere di cambiare l’amministrazione vigente, ma al contrario naviga sempre per le stesse acque. Senza un piano programmatico e una definizione delle attività è quasi impossibile auspicarci un cambiamento. Intanto aspettiamo ancora che l’immondizia venga raccolta, con la quinta rata da pagare già scaduta e i soliti propositi di immaginare un futuro migliore, che chissà se mai avverrà.