Fermento a Caivano questo pomeriggio per la Mobilitazione Generale ‘Caivano brucia ancora’ organizzata da alcuni cittadini e pubblicizzata anche nei paesi limitrofi dopo il mega rogo della settimana scorsa nella zona industriale di Pascarola. Manifestazione di protesta ma anche con richieste vive di poter incontrare sul territorio il ministro Costa per poter trovare delle soluzioni insieme come cittadini.
In 800 hanno fatto sentire la voce di rabbia e dolore dopo i dati preoccupanti della diossina sprigionata nel rogo, ma tanti ancora potevano esserci dopo le tante chiacchiere che fanno sui social durante la settimana e chiedendo solo senza mai essere partecipi.
Al corteo hanno partecipato tra gli altri anche i sindaci di Casaluce, Frignano, Gricignano, Lusciano, Marcianise, Teverola, Trentola Ducenta e Villa di Briano, vari assessori degli stessi comuni casertani, i parroci don Maurizio Patriciello, don Peppino Esposito e si è aggiunto a Pascarola il parroco della chiesa di San Giorgio don Salvatore Verde ed Enzo Tosti del coordinamento comitato fuochi oltre ad altri rappresentanti.
Pepe nel finale
Nel finale della marcia, a Pascarola, in piazza Immacolatella c’è stata una contestazione e sonori fischi al parroco don Salvatore Verde.
Poco prima c’era stato l’intervento di Don Patriciello che ha ribadito il grande problema della Terra dei Fuochi, tra gli applausi e il consenso della gente, subito dopo il parroco locale ha iniziato un discorso poco chiaro, prima ha dichiarato ‘la denominazione Terra dei Fuochi offende le tante persone oneste del territorio che lavorano nella zona industriale’, poi però ha dichiarato che ‘il termine è manipolato dalla politica e a Porta a Porta, programma Rai, hanno detto che solo il 20% è reale come vero problema Terra dei Fuochi’ qui la gente si è spazientita e ha fischiato sonoramente.
Questa è la sua verità, ma non quella che subisce la gente giorno per giorno che lo ha contestato aspramente.
Nel finale i responsabili della Polizia hanno chiesto agli organizzatori di fermare la manifestazione, con il microfono che addirittura è stato trovato rotto tra mani del parroco.