L’intervento dello Stato a Caivano dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale, grazie a cui è stato nominato il commissario prefettizio Vincenzo De Vivo non ha portato sicuramente benefici.
C’è continuità dall’ultima amministrazione cittadina sciolta per infiltrazioni camorristiche e il lavoro svolto dai commissari (ne sono 7 in tutto, uno in meno della ex giunta Monopoli, ndr) che dopo quasi un anno poco ha cambiato rispetto ai predecessori.
Dopo la relazione sull’esito degli accertamenti ispettivi volti a verificare la sussistenza dei presupposti per l’adozione del provvedimento di cui all’art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000, la commissione d’indagine ha, prioritariamente, acquisito copiosa documentazione sulla quale è stato effettuato un esame generalizzato dell’attività posta in essere dagli uffici del Comune di Caivano, che ha consentito di verificare modus operandi e criticità. dei vari settori.
Nulla è cambiato nella macchina amministrativa, anzi…
Nessun rispetto per i caivanesi
Dopo il maxi rogo nella zona industriale di Pascarola, poco o nulla è stato fatto per i cittadini, solo in serata una insipida ordinanza dove veniva copiata la comunicazione dell’Asl Napoli Nord.
E mentre il commissario con questa ordinanza vietava di sostare in strada, le attività ludiche, il territorio era abbandonato senza vigilanza, senza comunicazione e addirittura con il regolare svolgimento del mercato comunale dove si vendono generi alimentari a cielo aperto e di tutti i campi estivi. Non si è avuta nemmeno l’dea di chiudere gli uffici comunali di Pascarola, ovvero dove ci sono la biblioteca e la villetta comunale, nonostante la cenere che cadeva dall’alto con i dipendenti sul posto di lavoro.
Non vi è stato controllo nè prima e nemmeno dopo l’incendio, aziende alimentari che lavoravano tranquillamente, negozianti che espongono frutta e verdura sui marciapiedi, mentre la popolazione e i lavoratori stessi si lamentavano.
La visita del sottosegretario Spadafora è stata provvidenziale, ha osservato le criticità e pare che abbia anche redarguito il commissario De Vivo, che è passato ufficialmente sotto la lente di ingrandimento del governo.
Il lavoro del commissario verrà analizzato
La macchina comunale cammina come prima, stessi dirigenti ai soliti posti di comando, città paralizzata e sempre più in crisi dal punto di vista della pulizia. Il lavoro del commissario De Vivo dopo quasi un anno è al vaglio e pare che la lista delle cose anomale sia ampia e sotto la lente d’ingrandimento della Prefettura.
Caivano merita di più!