AVERSA – Dopodomani, 19 luglio, ci sarà l’udienza civile sulle incandidabilità dei politici coinvolti nello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche, deciso a fine aprile dal Consiglio dei Ministri. Fra i quattro cui il Tribunale ha già mostrato il cartellino rosso ci sono l’ex sindaco Simone Monopoli, l’ex assessore Luigi Falco – per lungo tempo braccio destro del medico, poi passato coi consiglieri di Forza Italia che sciolsero il consiglio comunale per motivi politici a settembre 2017 – i consiglieri di opposizione Raffaele Celiento (eletto in una lista creata dal Pd) e Enzo Pinto (Udc). Convocati altri sei consiglieri comunali uscenti, il cui nome è contenuto nella relazione della commissione d’accesso ma la cui posizione sarebbe più lieve: Gaetano Ponticelli e Cinzia Buonfiglio (Forza Italia), Giamante Alibrico (Socialisti per Caivano), Raffaele Del Gaudio (Socialista), Fabio Mariniello (Idea Nuova) e l’ex assessore Claudio Castaldo, all’epoca in giunta in quota Idea Nuova. Quest’ultimo ha chiamato in redazione affermando che, secondo lui, la sua convocazione (e quindi anche quella degli altri 5, ndr) sarebbe una sorta di “pro-forma” perchè non potrebbero in alcun caso essere più dichiarati incandidabili tant’è che il legale ha affermato che non verrà all’udienza nè si costituirà, come hanno fatto altri.
Intanto, il giorno successivo (venerdì 20 Luglio) è previsto il bis, sempre al tribunale di Aversa, per l’ex sindaco Monopoli, il quale insieme a Vito Coppola, all’epoca funzionario all’ambiente, e a Luigi Cappelluccio, amministratore della Buttol, terrà la prima udienza del processo per i rifiuti rinvenuti nell’ex campo rom sulla statale sannitica, la cui area fu data in comodato d’uso gratuito all’azienda privata che prima pagava, in un terreno distante appena cinquecento metri, 5000 euro al mese (mistero della fede). L’intervento immediato della Guardia di Finanza scongiurò tutto.
Al di là del fatto penale, che verrà giudicato da chi di competenza e potrebbe tutto finire in una bolla di sapone, perchè l’allora sindaco Monopoli ed il funzionario Coppola – soprattutto il primo così attento alle finanze e al bene del Comune – concesse gratis, anche a fronte di un parere negativo sanitario dell’Asl, un terreno ad una ditta privata anzichè chiedere il giusto affitto, che oltretutto avrebbe rimpinguato le casse di un Comune da lui stesso dichiarato in dissesto?
Una cosa mai spiegata dagli amministratori all’epoca ma tutti immaginiamo il motivo, i Caivanesi non hanno l’anello al naso e crediamo che prima o poi anche questo nodo verrà al pettine.
Ricordiamo che la ditta Buttol per raccogliere la spazzatura, la differenziata, tagliare l’erba e curare le caditoie riceve dal Comune circa 8 milioni di euro all’anno, costo aumentato proprio con la giunta Monopoli, da cui è derivato, giocoforza, l’aumento della tassa dei rifiuti con l’invio della quinta rata a titolo di integrazione.