Riportiamo una poesia di un nostro lettore, nato a San Severino Marche (1983), poeta ed aforista. Le sue poesie sono state tradotte in romeno e in spagnolo. È il direttore della collana poesia per Il Foglio Letterario e cura una rubrica poetica dal nome Retroscena, proprio sulla Rivista mensile del Foglio Letterario, dove ogni mese, ospita poeti di fama nazionale ed internazionale.
Strinati è uno studioso dell’olismo, della patafisica, della poesia visiva, sonora, elettronica e concreta.
A GIUSEPPE DIANA ( un chicco di grano, uno al cielo )
Ho una preghiera rivestita di bianco.
Un gesto per il popolo, a volte stanco, scurito
in volto a causa di uno sparo
che ferisce persino il suo stesso vuoto.
Provo un dolore immenso
nel vedere una famiglia che trema, che vive
rinchiusa dietro una finestra
che ha paura di spalancarsi alla vita,
avvolta da un’anima troppo preoccupata,
di mostrarsi forte quando è un’arma in pugno
a dettare il ritmo del respiro,
o il battito del tempo.
Ho una preghiera vestita di bianco.
Un gesto per il popolo, spesso, vessato dal branco.
Una frase avvolta da un pensiero
come inizio di una vita che si rasserena,
mentre un’altra, che si preoccupa
per chi vive un’arida giornata
o di quel sole così caldo
che nasce ogni mattino,
ma che potrebbe
non arrivare a sera.
Fabio Strinati