CAIVANO – La tempesta era nell’aria e si è materializzata stamane 17 aprile quando i 35 operai, quasi tutti Caivanesi, della Mecfond Aerospace, hanno trovato le porte dello stabilimento, sito nella zona industriale di Pascarola, sbarrate. Licenziati in tronco per mancanza di commesse la bruttissima motivazione. Da tempo l’azienda, che produce componentistica aeronautica, di proprietà della famiglia napoletana Nugnes, ufficialmente soffriva; dei 52 operai iniziali, fra dimissionati e compromessi vari, aveva già alleggerito il peso delle maestranze di quasi venti unità. Ma, evidentemente, ciò non è bastato.
Ieri 16 aprile, al tavolo aperto in Regione Campania alla presenza degli assessori competenti, ha comunicato la decisione di chiudere l’opificio di Caivano causa le troppe perdite che avrebbe accumulato negli ultimi anni.
Da stamane, quindi, i 35 operai stanno effettuando un presidio pacifico fuori i cancelli della Mecfond Aerospace, supportati dai sindacati Fiom, che ha spedito il rappresentante Ferdinando Gigante, e Ugl Metalmeccanici, presente il segretario provinciale Ciro Esposito. Secondo quest’ultimo l’azienda poteva e doveva adottare soluzioni meno drastiche per risolvere la crisi.