Dopo gli ultimi avvenimenti al Comune di Caivano si è giunti alla conclusione che una parte di chi ci lavora o è in malafede oppure occupa impropriamente un ruolo di gestione senza averne le giuste capacità.
L’accusa è rivolta a tutti indistintamente, dall’ultimo dipendente al più quotato dirigente, compresa la classe politica.
Il dissesto
Entrando nello specifico, di situazioni molto recenti, dobbiamo analizzare con attenzione tutto quello studiato, analizzato e calcolato fino al 31 dicembre 2015.
Tutti sanno che con delibera di Consiglio Comunale numero 38 del 18 giugno 2016 veniva dichiarato il dissesto finanziario al Comune di Caivano, e con questa dichiarazione, l’ Ente operava una netta distinzione fra obblighi assunti dopo il 31 dicembre 2015 e quelli assunti antecedente al 2016.
Dopo la dichiarazione di dissesto al comune di Caivano si insedia la commissione straordinaria di liquidazione con decreto del Presidente della Repubblica del 3 ottobre 2016 con il compito di individuare i debiti e crediti certi alla data del 31 dicembre 2015.
Tra i primi atti l’ OSL (Organismo Straordinario di Liquidazione) pubblica sul sito istituzionale un avviso con il quale invita le ditte che vantano crediti dal Comune a presentare apposita istanza, infatti come primo compito vi è istruire le pratiche e verificare la legittimità della richiesta.
Verificata la legittimità di tutte le richieste, queste costituiscono la massa passiva a cui deve far fronte l’Ente con risorse proprie oppure accedendo a un apposito mutuo.
Allo stato l’OSL non ancora concluso la sua istruttoria per cui non è dato sapere quanti e quali sono i debiti che ha contratto l’ Ente fino al 31 dicembre 2015.
Nel contempo all’ufficio ragioneria e Finanza invece spettava trasferire all’ OSL la massa attiva che viene indicata in euro 1.126.760,23 somma che viene versata il 25 luglio 2017.
Ma qualcosa non va, ci sono delle anomalie
Il collegio dei revisori dei conti con verbale numero 45 del 3 aprile 2018 ha rivelato che c’era più di un’anomalia rispetto a quanto indicato nelle due Determinazioni Dirigenziali:
- 533 del 25 luglio 2017;
- 913 del 21 dicembre 2017.
Queste determine sono entrambe relative all’individuazione dei residui da trasferire all’ OSL e in maniera molto dubbia sono state annullate in autotutela da parte del capo ragioneria e Finanza dottor Sirico nelle ultime ore e dopo questi ultimi rilievi.
Cosa comporta tutto ciò
Questo annullamento difatti travolge anche la delibera di consiglio comunale numero 15 del 13 aprile 2017 con la quale l’amministrazione Monopoli definì l’ammontare dei residui attivi maturati a tutto il 31 dicembre 2015 e residui passivi.
Fuori dal tecnicismo l’annullamento delle due determine da parte dell’ufficio ragioneria, sulla scorta di rilievi del collegio dei revisori dei conti, ha un solo significato: che i dati forniti al consiglio comunale nella seduta del 4 settembre 2017 erano inattendibili è che non potevano essere dichiarati insussistenti svariati debiti per importi rilevanti (SAP.NA (Sistema Ambiente Provincia di Napoli), canoni idrici, assistenza agli anziani ed altri, quote per il funzionamento dell’Ambito di zona, ecc … )
Con la nota del collegio dei revisori dei conti i dipendenti dell’ufficio ragioneria Finanza e in primis il responsabile, dottor Sirico non ha correttamente valutato i residui passivi e quindi occorre rivalutarli.
In soldoni a tutt’oggi non c’è contezza circa dell’esposizione debitoria dell’Ente, per cui bisogna rifare completamente l’accertamento dei residui attivi e passivi antecedenti all’ anno 2016.
Quest’ennesima nota, far venire a galla la confusione che regna sovrana nell’Ufficio Ragioneria e i tanti dati non veritieri portati in Consiglio Comunale, come aggravante c’è che lo stesso ufficio ha sbagliato i calcoli della TARI e chissà cos’altro potrà accadere in futuro.