Don Michele Barone, accusato di danni permanenti alla vittima minorenne

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Ancora un responso negativo per la scarcerazione di don Michele Barone, accusato di violenza sessuale e maltrattamento. L’istanza di scarcerazione (o in subordine ai domiciliari) è stata rigettata dal Tribunale distrettuale del Riesame, proposta dall’avvocato del sacerdote, Carlo Taormina. L’ istanza sarebbe stata rifiutata a seguito del reato per lesioni permanenti alle vittime. In ogni caso, se pure fosse stato scarcerato, don Michele non avrebbe potuto lasciare il carcere di Vallo della Lucania, in quanto detenuto per il primo arresto.

Le istanze precedenti rifiutate

Già precedentemente era stata respinta un’ulteriore istanza (leggi l’articolo “Arresto Don Michele Barone confermato”) quella in cui il prete viene accusato di abusi sessuali su due vittime, escludendo l’aggravante della minaccia alla sorella maggiorenne di ritirare la denuncia presentata alla polizia. Le sue sorelle saranno ascoltate come testi a metà aprile, nella condizione di incidente probatorio, valutato come mezzo di prova, e sicuramente il loro responso darà un esito nuovo alle indagini.

La testimonianza della vittima 14enne

Dalle prime deposizioni della vittima minorenne è emerso che la ragazza avrebbe riferito che il suo orecchio era solo gonfio e che si sarebbe già sgonfiato, anche se agli atti della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (diretta da Maria Antonietta Troncone) ci sono le consulenze mediche e dei video testimonianti che le pratiche di don Michele Barone, che la teneva bloccata per terra con un piede sulla testa mentre urlava al demonio di lasciarla in pace, le avrebbero procurato uno sfregio permanente all’orecchio.

I capi di accusa

Le stesse consulenze sono state ritenute valide prima dal gip Alessandra Grammatica che ha dato il via agli  arresti e poi dal Tribunale del Riesame che li ha confermati nella stessa inchiesta e i sostituti procuratori Alessandro di Vico e Daniela Pannone, coordinate dal Procuratore aggiunto Alessandro Milita, che hanno dato gli arresti domiciliari per il vice questore di polizia Luigi Schettino, accusato di aver partecipato gli esorcismi e il divieto di avvicinamento e sospensione della responsabilità genitoriale per la madre il padre della minore, che secondo i pubblici ministeri avrebbero affidato la quattordicenne alle cure esclusive del prete sospendendo il percorso medico precedentemente intrapreso.

Don Michele e Luciano Moggi

Dall’inchiesta è emerso anche che il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, conoscesse Don Barone e da alcune testimonianze di persone informate sui fatti, pare che il sacerdote avesse concesso dei prestiti al manager sportivo. Le indagini continuano senza sosta su una vicenda sempre più misteriosa.

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