Albanese che viveva a Caivano viene arrestato al suo ritorno a Capodichino

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Una vecchia conoscenza dei carabinieri è stata fermata ieri appena dopo l’atterraggio all’aeroporto di Capodichino con un volo proveniente dall’Albania.

 Il 38enne Eduart Vezi, di origine albanese, già noto alle forze dell’ordine, ha esibito un passaporto falsificato su cui era apposta la sua foto ma riportava generalità diverse e ha subito destato dubbi: approfondendo i controlli, infatti, è venuta fuori la vera identità e il fatto che fosse latitante.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Casoria che hanno accertato che su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Frosinone per furto aggravato in abitazione, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
I fatti risalgono al maggio 2012 quando il ricercato insieme al fratello commise un furto in una casa della provincia di Frosinone portando via anche l’auto delle vittime.
Subito dopo fecero ritorno a Caivano dove vivevano in un appartamento su via Atellana e vi riposero la refurtiva scaricandola dalla macchina rubata nel Lazio. Nell’appartamento i carabinieri trovarono 3 quadri, 4 telefoni cellulari, 1.200 euro in denaro contante, numerosi pezzi di argenteria, orecchini, collane e bracciali.
All’uscita dal palazzo furono visti in atteggiamento sospetto e vicini all’auto da ricercare dai carabinieri di Caivano e per sottrarsi al controllo si scagliarono contro gli operanti.

Fu bloccato e sottoposto a fermo solo il fratello 30enne mentre Eduart riusci a far perdere le tracce.
Oggi, dopo le formalità di rito, è stato tradotto a Poggioreale.

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