Un periodo di alta tensione per i paesi di Arzano, Crispano e Caivano. Dopo la morte del ras Cennamo (avvenuta per cause naturali) c’è stato un nuovo attacco all’imprenditoria criminale. In seguito agli agguati a Mauro Pistilli, Antonio Vitale, Antonio Varracchio e Remigio Sciarra, la pista della vendetta – secondo gli inquirenti – è legata al clan Pezzella.
Quest’ultimo, tornato alla ribalta sul territorio di Fratta, Cardito e Grumo Nevano (affiliato ai Moccia, che si è indebolito a causa della morte della vedova) gestisce il traffico di droga e racket. I Pezzella hanno il dente avvelenato da anni, ovvero dal 2005 quando cadde in un agguato di camorra Mario Pezzella. I fedelissimi di Antonio Cennamo, conosciuto come «Tanuccio o’ malommo», da due anni sono bersaglio di agguati.
L’ultimo in ordine di tempo è quello di giovedì sera, 19 ottobre, che ha coinvolto il figlio di Antonio Cennamo, Gioacchino, e la moglie Angela Capasso, entrambi feriti da colpi di pistola mentre erano in auto sulla Fratta-Caivano.
La spartizione dell’area secondo i Moccia
Il clan Moccia, ormai riconosciuto in una federazione, prevedeva questa assegnazione:
- Casoria ai Franzese (eredi del clan Angelino)
- Frattamaggiore (gruppo Pezzella)
- Crispano, Cardito e Frattaminore (Cennamo)
Quest’equilibrio è durato per due anni, fino a quando sono stati ritrovati tre cadaveri affiliati al clan Cennamo. Per fare guerra ai vecchi senatori Moccia, i Pezzella avrebbero stretto un patto con un clan di Arzano che gestisce droga e racket, grazie all’accordo che ha a sua volta con i Ciccarelli di Caivano. Il clan arzanese con scorribande piuttosto vistose pare che stia creando fastidio allo stesso Pezzella.
Si prospetta una nuova faida? Difficile prevederne le mosse, solo che gli equilibri tardano ad arrivare.