Finalmente è festa per i bambini di Caivano. A scuola si potrà accedere al servizio della refezione scolastica per l’anno 2017/2018, senza più le trafile burocratiche per ottenere i buoni-pasto e soprattutto senza le polemiche in consiglio comunale avvenute negli anni precedenti, per garantire un diritto imprescindibile all’infanzia. Presto ci saranno degli incontri “al vertice” per ristabilire le linee guida che regolano e disciplinano le norme in materia di servizio da offrire alla cittadinanza. Quando si parla di diritto allo studio, la mensa scolastica ne è parte integrante, così come viene disciplinato dalla legge 267/2000 – “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.
Sarà questo, infatti, il tema discusso a via De Gasperi il 12 ottobre (ore 10,00) tra il Commissario Prefettizio Vincenzo De Vivo e tutti i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi del comune.
La richiesta di Forza Italia:
La mancanza di volontà per risolvere il problema della mensa scolastica diventa anche la mortificazione del riconoscimento di un diritto, quale quello allo studio – Ha così introdotto l’argomento, l’ex consigliere di Forza Italia, Giuseppe Mellone – Senza servizio mensa i bambini si ritroverebbero ad avere una mancata istruzione di ben tre ore al giorno, oltre a creare problemi alle coppie lavoratrici in un periodo di forte crisi nel mondo del lavoro.
Il partito di Forza Italia ha altresì deciso di proporre, in sintonia con la crisi dell’Ente, una soluzione intermedia che tenga conto da un lato dell’impossibilità per il Comune di fornire un servizio non ritenuto essenziale dal 267/2000 anche in contro-tendenza con gli articoli della Costituzione 33 e 34, e dall’altro dell’esigenza di rispettare proprio quest’articolo proponendo che il Comune si faccia solo il garante nel proporre una gara, così da determinare un costo concorrenziale per la fornitura pasti che sarebbero, come legge consente, a carico della sola utenza finale.