Riportiamo il discorso dell’oncologo Antonio Marfella su tutto ciò che sta avvenendo nelle nostre terre avvelenate:
I rifiuti urbani sono solo il venti per cento dei rifiuti prodotti in italia… in Terra dei fuochi ancora meno…
I Nas hanno lanciato un preciso motto nel loro lavoro di controllo:
OGNI PRODOTTO AGROALIMENTARE NON TRACCIATO , E’ UN PRODOTTO INSALUBRE…
Oggi non può esistere olio, pomodoro, mozzarella non tracciata. Se i Nas trovano olio, pomodori e mozzarelle non tracciate li sequestrano immediatamente, lo stesso non accade per scarpe borse e vestiti, circa seimila tonnellate al giorno solo in campania di rifiuti industriali prodotti a nero.
OGNI MANUFATTO NON TRACCIATO (SCARPA, BORSA O VESTITO) E’ DI PER SE UN PRODOTTO INSALUBRE: LA BASE DEI ROGHI DI TERRA DEI FUOCHI
Per ogni kg di manufatto prodotto non tracciato viene prodotto circa mezzo kg di scarto da smaltire illegalmente
in una regione che continua a non avere e a non volere, discariche a norma per questa tipologia di rifiuti e pure per tutti i rifiuti ospedalieri.
Circa ventimila tonnellate all’anno di rifiuti anche radioattivi accumulati
Il risultato? Non si possono portare in una discarica legale, perché si lavora a nero e perché le discariche non esistono, quindi si deposita da qualche parte e prima o poi si brucia, se si brucia d’estate, si sta bruciando secondo stagione e pure in siccità. Cosi tutto si copre, si confonde, non si traccia…. e si paga molto di più, perché il materiale combusto, molto più tossico, va prima caratterizzato e poi smaltito fuori regione, come rifiuto speciale pericoloso tipo ceneri tossiche, ad un prezzo maggiore… molti più alto. E’ tutto molto semplice, molto ovvio, noto a tutti, ma nessuno vuole fare niente nel senso giusto di prevenzione. Ricapitolando:
a) emersione del lavoro nero…
b) tracciabilità dei manufatti
c) presenza di discariche a norme per rifiuti speciali industriali e tossici e per rifiuti ospedalieri
Finché non si lavora secondo questa linea e secondo queste priorità la Terra dei fuochi non potrà spegnersi, si cureranno solo i sintomi, ma mai le cause. Come prendere solo l’ aspirina, in presenza di colera.
A Caivano ormai tutto è dimostrato:
a) esistono terreni gravemente inquinati
b) esiste una zona industriale e moltissimo lavoro a nero
c) esiste la totale non volontà di tracciare i manufatti o evitare smaltimenti illeciti
L’esempio è rappresentato dai campi rom e dal problema che scoppia ogni giorno di più… la recrudescenza dei roghi sta solo a significare la precisa dimostrazione di forza e di controllo del territorio totale di chi non vuole (e sa di essere ben tutelato dalla politica) cambiare il sistema economico industriali malato, la camorra , quella vera, c’entra dopo.
Il primo problema, mai risolto perché mai affrontato è l’ economia malata
Chissà se Papaccioli, oggi, sa che la priorità a Caivano sono i rifiuti speciali industriali e tossici e non i rifiuti urbani….
Padre Maurizio lo dice sempre, solo con la mia conoscenza e le mie relazioni hanno capito per la prima volta quale fosse il problema vero, in Terra dei fuochi.