Incendio Vesuvio: don Patriciello “tutelare il territorio è compito delle autorità civili”

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“Sono varie le motivazioni alla base degli incendi che in queste ore stanno martoriando la Campania”. Lo dice al Sir don Maurizio Patriciello, parroco a Caivano, zona interessata come molte altre dagli incendi che si stanno sviluppando sull’intero territorio regionale. “Ci sono, innanzitutto, degli incendi boschivi e l’incapacità delle nostre autorità di tutelare il territorio – denuncia il sacerdote – Ci sono i volontari, i vigili del fuoco, ma non basta. Le autorità civili sanno che tanti incendi si sviluppano a partire dalle sterpaglie.

Le immondizie abbandonate…

A ciò si aggiungono le immondizie abbandonate, che comuni e Regione non riescono a gestire, eppure noi cittadini campani paghiamo le tasse come gli altri”. Non solo: “C’è poi il fenomeno che denunciamo da anni dei roghi prodotti per far scomparire i rifiuti derivanti dagli scarti di lavorazione delle aziende che producono in nero”. “Qualche giorno fa a Caivano – racconta il parroco – è bruciata una parte di una fabbrica di vernici che si trova al centro del paese: l’incendio è stato causato dalle sterpaglie che stavano bruciando. Ormai non si bada alle più elementari regole della prevenzione”.

Dall’insieme di questi fattori nascono tragedie come quella di oggi. L’incendio sul Vesuvio è estesissimo perché si sono uniti quelli che si sono sviluppati a Ercolano e Ottaviano. Anche lì, chi troviamo? I nostri meravigliosi sacerdoti. A loro si rivolgono le persone, invece che chiamare i vigili del fuoco. proprio una decina di giorni fa i parroci della zona di Ercolano hanno organizzato una marcia contro i roghi tossici, a cui ho partecipato anch’io”.

Don Patriciello si appella alle istituzioni: “Dopo anni di lotta, non possiamo ancora stare a questo punto a combattere contro il degrado. I volontari presidiano e controllano il territorio, denunciano, fotografano e postano su facebook le situazioni a rischio, chiamano i vigili del fuoco, protestano, ma il problema è di ordine politico”.

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