CAIVANO – Un dissesto finanziario quello che è stato dichiarato a Caivano sta man mano spegnendo di fatto la cittadina, già la situazione non era rosea, ma col taglio netto alle spese e ai servizi minimi, la vita sta diventando veramente insostenibile.
In settimana, in vista della festa patronale, sono state tappate temporaneamente le buche, ma la situazione resta insostenibile, semafori spesso spenti, viabilità in difficoltà, strisce pedonali non più visibili, per non parlare di quelle per le auto e quelle blu a pagamento che nonostante la richiesta dei commercianti è rimasta inevasa.
Grande mano sul territorio era data dai lavoratori socialmente utili (LSU), particolari figure di lavoratori che consentono la partecipazione ad iniziative di pubblica utilità, spesso si vedevano all’esterno delle scuole e in strada a supporto della Polizia Municipale, ma anche in altre mansioni.
Il Comune aveva a disposizione circa 60 persone, per metà retribuite dall’Inps da impegnare sul territorio, ma il taglio del sindaco Monopoli ha colpito anche tutti loro e ora da circa un anno solo con 500 € di sussidio non riescono più a sopravvivere e molti stanno trovando fortuna in altri comuni.
Gennaro Spanò si è trasferito a Terzigno;
Giovanni Nuzzo ad Acerra;
Gaetano Ponticiello a Sant’Antimo;
Salvatore Accietto ad Acerra;
Caivano già povera si sta impoverendo, di idee, di persone, di collaboratori e lavoratori. Bisogna dare una sterzata positiva, c’è bisogno di politici veri, che abbiano le capacità di convogliare veri progetti e capitali freschi da fuori. Se la volontà è quella di chiedere continui sforzi sempre ai cittadini, questo paese imploderà, la gente è stanca!