di FRANCESCO CELIENTO
CAIVANO – Ieri mattina (domenica 26 marzo) è scoppiato il caso Antonio Angelino. Infatti, da un anonimo su dei manifesti e prima ancora da un sito internet, il giovane consigliere comunale e segretario del Pd, è stato accusato di essere un presunto millantatore, in relazione ad un una delega ricevuta dall’assessore regionale alla pubblica istruzione Lucia Fortini, che ha smentito di avere referenti a Caivano. Angelino è stato criticato su Facebook pure dal sindaco Monopoli, che però ha condannato il gesto dei manifesti anonimi, che infatti, secondo la nostra linea editoriale, non pubblichiamo mai per evitare di dare spazio a chi sputa veleno e poi si nasconde dietro l’anonimato. Ovviamente Angelino ha respinto tutto le accuse e stamane, per prima cosa, si è recato presso la Tenenza dei Carabinieri per sporgere querela contro gli sciacalli che hanno affisso il manifesto anonimo, le parole forti usate da qualcuno su Facebook e un organo di stampa che ha realizzato un servizio video sulla questione e fatto uscire un pezzo. Sarà, quindi, la Procura della Repubblica di Napoli Nord a dire l’ultima parola. Speriamo che venga individuato il “Corvo di Caivano”. Non è la prima volta, infatti, che un consigliere comunale viene preso di mira da manifesti anonimi.