di FRANCESCO CELIENTO
CAIVANO – Forse è finita la battaglia legale fra le ditte per il lucroso appalto dei rifiuti a Caivano, circa venticinque milioni di euro in cinque anni. Infatti, in primo grado il Tar aveva respinto il ricorso della Tekra, la società arrivata seconda, perché per un cavillo burocratico la stessa non aveva avvisato del ricorso la vincitrice, ovvero la ditta Buttol srl. Nonostante ciò, il Comune di Caivano non ha ancora firmato il contratto d’appalto della famosa gara europea, tanto evocata dal sindaco Simone Monopoli; così la Buttol ha fatto ricorso al Consiglio di Stato nonostante il pronunciamento non sfavorevole in primo grado, ,
E la quinta sezione ha dichiarato inammissibile anche quest’ultimo ricorso in quanto manca il presupposto della soccombenza della Buttol (la ditta, non avendo perso alcun ricorso dinanzi al Tar, non può ricorrere al Consiglio di Stato per ribaltare una sentenza, come avviene normalmente, ndr). È vero che il Tar ha fatto delle osservazioni sul merito del ricorso, ma queste sono fuori luogo e non hanno alcuna portata vincolante nei confronti della stazione appaltante che sarebbe il Comune di Caivano, che non si è costituito in giudizio. Quindi, il Consiglio di Stato ha spiegato di non poter pronunciarsi nel merito ed ha suggerito che l’impugnazione deve essere fatta contro il provvedimento di autotutela del Comune di Caivano, l’unico strumento attualmente utilizzabile per rimuovere la lesione lamentata. Ora, non essendoci altri ostacoli dal punto di vista legale, il Comune dovrebbe assegnare finalmente e definitivamente questa “benedetta” gara europea dei rifiuti. A meno di sorprese…