CAIVANO – Dopo oltre quattro ore di battaglie verbali – mancava solo che si veniva alle mani in certi frangenti – fra la maggioranza e i pochi esponenti dell’opposizione presenti in aula, il consiglio comunale, riunito alla scuola Scotta, all’unanimità ha dichiarato il dissesto finanziario dell’ente. La minoranza, privata del leader Luigi Sirico, assente giustificato per motivi privati, di Maria Paolella (Pd) e di Vincenzo Pinto (Udc), nonostante ciò ha inveito contro soprattutto il sindaco Monopoli per tutto il tempo ritenendo la decisione del dissesto politicamente errata ed il consiglio illegittimo. Al momento del voto Antonio Angelino, Pierina Ariemma, Antonio De Lucia (tutti del Pd), e Francesco Emione (Liberi Cittadini) hanno abbandonata l’aula per protesta. Presenti i soli “ultrà” di entrambi le parti e pochissimi cittadini. Assenze importanti fra la maggioranza quelle di Luigi Padricelli e di Giamante Alibrico.
Adesso l’ente potrà spendere solo i soldi realmente incassati ed inoltre sarà obbligato a portare al massimo tutte le tariffe, insomma un lunghissimo periodo di sacrifici che comunque, come al solito, pagheranno soprattutto i cittadini onesti. Poi è accaduto – forse a Caivano si vuol imitare Cardito – che secondo la denuncia dei Cinque Stelle, il consigliere comunale Gaetano Ponticelli (Forza Italia) avrebbe chiesto al presidente del consiglio Del Gaudio di non far riprendere il consiglio comunale da un cittadino con un cellulare che, guardacaso, era anche un esponente dei Pentastellati locali, Mario Abenante, i quali hanno anche un sito giornalistico; nulla da dire a termine di regolamento comunale, secondo cui le riprese vanno autorizzate per iscritto dallo stesso presidente, ma un pò di sensibilità istituzionale non guasta mai… Quante volte abbiamo visto decine di cittadini riprendere la seduta senza che accadesse nulla? La legge non può valere solo per i Cinque Stelle.
Infine, un siparietto comico mezzora prima del via alla seduta con Monopoli costretto insieme ad alcuni volontari a posizionare i banchi in aula (vedi foto sotto)