di FRANCESCO CELIENTO
CARDITO – Un convegno sull’autismo in occasione della Giornata mondiale di questa malattia, che si tiene il 2 aprile, si è svolto presso il 1° circolo didattico di Cardito sul tema: “L’autismo e la scuola inclusiva”. Sono intervenuti la dirigente scolastica Rosanna Mascoli, la quale ha introdotto l’incontro-dibattito voluto dal suo istituto: “Oggi per me è un giorno importantissimo – ha detto in apertura – in quanto sono orgogliosa di avere nella nostra scuola oltre al sindaco e gli assessori, con i quali stiamo costruendo una bella sinergia operativa, anche il professor Francesco Di Salle, docente ordinario di Neuroscienze presso l’Università di Salerno, che ci fornirà un grosso contributo su questa delicata materia. Parlare di autismo oggi è sempre più attuale, se pensiamo che negli anni ’60, un bambino su 5000 era affetto da questa malattia, mentre oggi se ne ammala uno su 64, secondo le statistiche degli Stati Uniti. Sono tre le parole riguardo l’autismo su cui penso bisogna riflettere: sensibilizzazione, consapevolezza e integrazione”.
Subito dopo è intervenuto il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, il quale non ha fatto altro che portare i saluti dell’amministrazione insieme all’assessore alle politiche sociali, l’avvocato Francesco Castaldo, e a quella alla pubblica istruzione, Raffaella Dolente. La parola, poi, è passata a Rosita Romano, del centro di riabilitazione “San Ciro”, che cura proprio molte persone autistiche. La professionista ha detto: “La scuola con questo incontro aperto sull’autismo ha fatto una cosa fondamentale perché per aiutare i bambini affetti da questa patologia è indispensabile il sostegno scolastico e familiare, è importante lavorare assieme ed utilizzare la scuola come strumento di inclusione”.
Molto più articolato il discorso del professor Di Salle, il quale ha spiegato i metodi di inclusione scolastica, e ha anche fornito dei dati poco incoraggianti. In America negli ultimi dieci anni – ha detto il docente universitario – la patologia è decuplicata, prima si ammalava un bambino su 150, adesso uno su 68. Se questa media fosse rapportata all’Italia, avremmo un milione di persone autistiche nel nostro Paese, con un costo sociale di oltre 4mila miliardi di euro, cifra che farebbe saltare qualsiasi bilancio. Ha poi aggiunto che la previsione per quanto riguarda l’America e gli altri paesi sviluppati è purtroppo di un aumento di bambini con questa patologia. “Non si riesce a trovare il gene dell’autismo per combattere la malattia”, ha chiarito il professore, che ha consigliato di vaccinare i bambini almeno a 4 anni, anche se finora non c’è alcuna correlazione tra la vaccinazione e l’insorgere della malattia. Oltre a spiegare come funziona un cervello affetto da autismo, il professionista ha denunciato che alle insegnanti di sostegno e coloro che lavorano nella scuola non viene mai spiegato come comportarsi con un bambino autistico. Questo rappresenta una grande mancanza, tant’è che tutti i presenti gli hanno dato ragione, tributandogli un grosso applauso. Al tavolo del dibattito era pubblicata su un foglio grande anche una poesia scritta da un bambino autistico.