CAIVANO – Danneggiato il parabrezza dell’automobile del primo cittadino. Il sindaco Simone Monopoli ha sporto denuncia presso la locale Tenenza dei carabinieri. L’episodio si è verificato in via De Gasperi mercoledì mattina giornata dedicata al pubblico. Appena alle ore 13 e 30 il sindaco ha terminato di ricevere i cittadini presso la sede del Comune, si è recato presso il veicolo ed ha notato il danneggiamento della vettura. L’episodio è stato ripreso dalle telecamere del Municipio ma essendo la vettura ad una certa distanza dagli “obiettivi” non è chiara la sagoma del malintenzionato.
“Si tratta di un gesto di disperazione – dichiara il sindaco Monopoli – di un disagiato. La crisi sta creando soprattutto in queste realtà un disagio sociale enorme e lo dimostra il fatto che ogni mercoledì mattina, giornata dedicata al pubblico, ho deciso di ricevere i cittadini insieme alla dottoressa Anna Damiano, responsabile delle Politiche sociali, proprio perché il 99 per cento della gente che viene al Comune ha bisogno di assistenza e di un aiuto in quanto non è in condizione di garantire ai figli servizi essenziali. Un problema di dimensioni così imponenti che purtroppo non può affrontare e risolvere l’amministrazione locale ma servirebbe da parte del Governo nazionale un Piano straordinario a favore dello sviluppo in queste aree del Paese dove la crisi economica si sta trasformando in disperazione. E quando si arriva a condizioni limite di estremo disagio si rischia di sfociare nella violenza. Il Comune di sicuro svolgerà la sua parte, per ciò che può fare, e appena partirà il percorso del bilancio partecipato cercheremo di individuare, insieme ai cittadini ed ai soggetti attivi operanti sul territorio, delle misure concrete, efficaci e straordinarie, sempre se la situazione finanziaria dell’Ente lo consentirà, a favore dei più disagiati. Ecco perché continuo a lanciare appelli a tutte le forze politiche, ben oltre gli schieramenti: la città ha bisogno di risposte e di provvedimenti concreti. Ed è compito dell’amministrazione. Ma insieme, come classe dirigente, abbiamo il dovere di fare quadrato, di mettere da parte lo scontro tra persone e sentirci protagonisti di un itinerario che metta al centro le soluzioni ai problemi e attraverso il confronto si sceglie come garantire nel modo migliore l’interesse della comunità”.