‘Ministro salvi la nostra scuola, insegniamo ai ragazzi la forza della legalità’. I docenti dell’IC Viviani-Papa Giovanni scrivono a Stefania Giannini.
La raccomandata è sul tavolo del ministro e per conoscenza su quello del presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone. Entrambi hanno visitato l’istituto nel cuore del Parco Verde, a Caivano, l’11 gennaio. A loro si rivolgono gli insegnanti perché dal primo settembre 2016 la loro scuola non esisterà più per un mero calcolo matematico. La legge lo chiama “ridimensionamento”. Si chiude, su indicazione del Comune al ministero, perché ci sono pochi alunni e per ottimizzare i costi.
Siamo nella Terra dei fuochi, in un fortino dello spaccio, in un rione in cui lo Stato ha lasciato il controllo alla camorra e la scuola diventa istituzione cruciale.
“Tanti di noi stanno qui da anni, tanti sono venuti a insegnare qui perché gli altri rifiutavano – scrivono ora i docenti al ministro Giannini (in calce alla lettera ci sono 91 firme) – tanti negli anni sono ritornati perché sono stati calamitati in un progetto educativo capace di strappare dal nulla i ragazzi per accompagnarli nel cambiamento possibile. Ora però viene ufficializzata la soppressione giuridica del nostro istituto con una suddivisione di alunni, docenti ed Ata come se fossimo “cose”… Ma la cosa inverosimile e che è stato messo in vendita il progetto educativo, il patrimonio culturale e strumentale della scuola”.
I docenti parlano di “dolore”, di “laboratori allestiti e smantellati”. E concludono: “Ci abbiamo messo il cuore nell’insegnare ai ragazzi che un altro modo di vivere è possibile, che la legalità non è un concetto astratto ma una pratica quotidiana. Questa è un’isola che si salva con percorsi educativi seri. Questa è un’isola che si salva solo se ci fanno lavorare con serenità con ragazzi e non con numeri”.
“Qui è emergenza continua, abbiamo un’altissima dispersione scolastica e la fluttuazione del personale è arrivata a toccare punte dell’85 per cento” spiega Eugenia Carfora da dieci anni dirigente scolastico dell’istituto superiore “Morano” e reggente della scuola elementare Pascarola e delle scuole medie Viviani-Papa Giovanni. “Io ho cercato di dare a questi ragazzi e alle loro famiglie continuità – aggiunge – con un percorso educativo che cominciava alle elementari e terminava alle superiori”. In linguaggio tecnico si chiama “verticalizzazione” ed è un’operazione consentita per legge nelle comunità montane, sulle isole e, appunto, nelle aree a rischio. Ma questo sogno si è scontrato appunto con la riorganizzazione scolastica e con la soppressione della scuola media Papa Giovanni-Viviani, ufficializzata il 27 gennaio.
Una realtà intricata in cui vengono coinvolte anche la scuola elementare Pascarola, reduce da cinque aggregazioni diverse che verrà fusa con I.C. “Mameli” , la sede del Parco Verde, scuola secondaria di I grado, frutto di due aggregazioni che confluirà nel III circolo didattico (retto da Bartolomeo Perna, ex assessore e vicesindaco del Pd) e la Papa Giovanni, scuola secondaria di primo grado, che si fonderà con l’istituto De Gasperi (guidatoda Flora Celiento) .
Cosa denunciano i docenti della Viviani- Papa Giovanni? Quali sono le conseguenze della scomparsa della Papa Giovanni-Viviani? “Viene smantellato il progetto educativo che abbiamo faticosamente messo in piedi in dieci anni con i ragazzi e le famiglie- spiega la Carfora- Tutto il nostro patrimonio, aule, computer, ma anche docenti e alunni vengono suddivisi in tre nuove scuole, con la perdita di continuità didattica per gli alunni e con un rischio di “ghettizzazione”del Parco Verde”.
“I dirigenti passano, ma restano le scelte – aggiunge la Carfora – Io chiedo che la scuola appartenga alle famiglie e che venga smantellata la cupola politica che sta gestendo la nostra scuola”. Il caso del Parco Verde, infatti, è anche un caso politico.
Angela Cortese (Pd) consigliere per la scuola del governatore De Luca difende la scelta del Comune di Caivano: “Conosco la Carfora: ha dato una scossa a quel territorio. Ma la sua è stata una gestione d’emergenza ora il Parco Verde deve tornare alla normalità”. E giovedì sono andati a trovare la preside Carfora il consigliere regionale pentastellato Valeria Ciarambino, accompagnata dal collega Vincenzo Viglione: “Stiamo studiando il caso e vogliamo potare avanti un’azione congiunta in Regione e in Parlamento. Siamo stati al Parco verde e abbiamo parlato con la gente: i ragazzi e le famiglie hanno creato un legame stretto con la scuola che non può essere spezzato”.
Repubblica.it