Da questi anni di mala politica, una cosa che abbiamo imparato è che quando c’è qualcosa di poco corretto, il politico o dirigente/funzionario di turno, la prima cosa che fa è quello di mettere a posto la documentazione, talvolta raggirando la legge avvalendosi di cavilli o strategie dettate dalla sua formae mentis.
Noi, attivisti del Movimento Caivano, non ci siamo mai soffermati e non abbiamo mai preso per buono tutto ciò che ci viene propinato come verità dei fatti alle nostre istanze, perché proprio come ci insegnano i nostri eletti nel Movimento 5 stelle bisogna anche scrutare i comportamenti e vigilare soprattutto se quello che si fa può essere ritenuto eticamente corretto, ma andiamo per gradi, quelle che vogliamo fare oggi sono semplici riflessioni su delle motivazioni date per la mancata apertura delle buste che segnavano l’esito della gara pubblica sulla raccolta rifiuti e che stanno girando sul web in questi giorni attraverso gruppi più o meno politici molto vicini all’attuale amministrazione.
E’ risaputo, ormai, che l’apertura delle buste della gara sui rifiuti tanto decantata e tanto voluta dal sindaco non è potuta avvenirerispettando i termini, il 31 Gennaio 2015, poiché non era completa di numero la commissione tecnica aggiudicatrice che il responsabile del IV settore aveva optato di nominare, come dicono gli addetti ai lavori, in nome della trasparenza.
Facciamo un passo indietro a quando è stato pubblicato il bando di gara con annesso capitolato e piano industriale.
Erano i primi di Ottobre del 2015 ed in città si vociferava che a distanza di circa tre mesi dall’affidamento della stesura del capitolato e del piano industriale, lo studio Parisi vincitore della procedura pubblica, al quale sono stati riconosciuti € 20,000 per tale servizio, non avesse ancora prodotto nulla, la cosa non destava sospetti perché il sindaco Monopoli ha sempre dichiarato che la procedura pubblica per l’affidamento della raccolta rifiuti avvenisse secondo le direttive dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), Che cosa significa tutto questo?
Bisogna sapere che negli ultimi periodi sono cambiate parecchie cose in tema di prevenzione alla corruzione in ambito di procedure di appalti pubblici, infatti, la L. 214/2011 che modifica l’art. 33 del D.Lgs. 163/2006 aggiungendo il comma 3 bis, stabilisce che i comuni con popolazione non superiore ai 5000 abitanti devono affidarsi obbligatoriamente ad una CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA per appalti pubblici superiori ai 40.000,00 euro, quest’obbligo viene poi esteso, attraverso le leggi 89 e 114/2014, anche a tutti comuni non capoluogo di provincia.
Che cosa sono le centrali uniche di committenza?
La centrale di committenza o stazione appaltante, può essere una centrale d’acquisti o un altro soggetto pubblico incaricato di acquistare per conto del comune merci o servizi, togliendo così libero arbitrio alla commissione aggiudicatrice e contestualmente solleva da ogni responsabilità l’ente comunale laddove l’azienda appaltatrice dovesse risultare inadempiente o collusa.
L’obbligo di avvalersi di una CENTRALE DI COMMITENZA, secondo la L. 214/2011 aveva decorrenza 1 Luglio 2015 per poi essere traslato al 1 Novembre 2015, attraverso l’art.1 comma 169 del DDL “Buona Scuola”.
Ora la domanda da porsi è la seguente: E’ una coincidenza che la procedura aperta per l’affidamento del servizio raccolta rifiuti di circa 26 milioni di euro sia stato pubblicato il 30 Ottobre 2015 con Determinazione n°1901, cioè due giorni prima che la legge sopra citata andasse in vigore, disattendo anche la Determinazione ANAC n°3 del 25 Febbraio 2015 che regola le prime indicazioni interpretative sugli obblighi di cui all’art. 33, comma 3-bis, d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e ss.mm.ii.?
Ma al danno si aggiunge anche la beffa perché, secondo noi, consapevoli del raggiro che stavano commettendo, hanno pensato bene fare come Ponzio Pilato.
Col senno di poi possiamo informare la cittadinanza che alla procedura aperta della raccolta rifiuti che, ripetiamo, prevede un appalto da circa 26 milioni di euro, “stranamente” si presentano solo tre aziende: La Buttol srl che è l’attuale ditta che raccoglie i rifiuti a Caivano e che da anni va avanti a furia di proroghe e inadempimenti vari, tant’è che a Settembre abbiamo chiesto al sindaco di rescindere il contratto con la stessa azienda come previsto da capitolato e ci fu risposto che il Comune non poteva permettersi gli oneri di una vertenza annosa; la Tekrasrl che a quanto pare non possiede le caratteristiche e il Consorzio Gema che è reduce da una rescissione per inadempimento contrattuale con il Comune di Afragola. Detto questo anche un bambino riuscirebbe a capire a quale ditta, sempre “stranamente”, verranno affidati i prossimi 5 anni di servizio della raccolta rifiuti ma il nostro eccellente Responsabile del IV settore ha voluto essere talmente trasparente da optare per la nomina di una commissione tecnica che dovrà avere “l’arduo” compito dell’assegnazione. Tale opzione ci è costata circa un milione e duecento mila euro fuori bilancio per l’ennesima proroga alla Buttol srl poiché la commissione tecnica non si è formata in tempo, per colpe non attribuibili al Responsabile del IV settore, questo bisogna ammetterlo, ma anche qui le domande, come diceva il buon Lubrano, nascono spontanee: Ne è valsa davvero la pena non affidare un appalto simile ad una CENTRALE DI COMMITTENZA come fatto all’ASMECOMM per il canile comunale?
Si è pensato davvero a fare il bene comune o si è fatto l’ennesimo favore alla ditta inadempiente?
Ai posteri l’ardua sentenza…
MOVIMENTO 5 STELLE, METUP DI CAIVANO