ROMA – La decima corte penale del Tribunale di Roma presieduta dal giudice Rosanna Ianniello, nella seduta di ieri, 18 novembre, tenutasi nell’aula bunker di Rebibbia, ha ammesso la costituzione di parte civile dell’Associazione Antimafia Antonino Caponnetto al maxi processo per i fatti criminosi di Mafia Capitale, che vede al centro il “Mondo di mezzo” facente capo a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, entrambi imputati. La difesa del “cecato” aveva tentato di opporsi alle costituzioni di parti civili, definendole “assurde e inverosimili”.
Ammesse come parti civili, oltre alla Caponnetto, le associazioni antimafia Paolo Borsellino, Libera, Sos impresa, Cittadinanzattiva. Respinta la costituzione di molte altre associazioni, fra cui Legambiente, Lunaria, Capodarco e Associazione Da Sud.
«Si tratta – commenta a caldo il segretario nazionale della Caponnetto, Elvio Di Cesare – di un atto che ci inorgoglisce e ci ripaga moralmente dei tanti sacrifici che facciamo da 15 anni, pur fra mille ostacoli, per contrastare nei fatti e senza retorica le mafie ed il malaffare».
La notizia della costituzione è stata data dal presidente onorario dell’associazione, l’avvocato Alfredo Galasso, che anche in questa occasione assiste la Caponnetto. «Il mio grazie commosso per questo riconoscimento – conclude Elvio Di Cesare – va in primo luogo al nostro presidente Galasso, ma soprattutto ai volontari dell’associazione, quel pugno di uomini e donne che in silenzio, rimettendoci spesso anche di tasca propria e correndo peraltro continui rischi, arrivano a sacrificare interessi ed anche affetti per battersi con azioni concrete, attraverso l’Associazione Caponnetto, in difesa della Giustizia e dello Stato di diritto».