La vita delle donne a Caivano è vissuta su due piani, le relazioni sociali e quelle personali. Il modello della società arcaica ha predominato da decenni, caratterizzando la famiglia nucleare con “il marchio” di stampo patriarcale: un marito, il più delle volte “padre-padrone”, una moglie relegata nelle attività domestiche e i figli da allevare, che il più delle volte crescono dipendenti e non riescono a mobilitarsi.
Il concetto di “emancipazione femminile” con tutta una serie di innovazioni culturali è arrivato a Caivano, solo pochi anni fa. E’ a partire dallo sviluppo delle tecnologie, dei nuovi media, che anche le casalinghe hanno iniziato a sperimentare nuovi modi di comunicare con il mondo e a sentirsi parte di una comunità. Lo sviluppo della città, con l’apertura di negozi e centri commerciali ha aperto le frontiere al nuovo, del resto la globalizzazione ha assolto al suo compito. E’ con la crisi economica, che molte donne si sono dovute mobilitare per cercare un lavoro, fuori casa, lontane dal loro focolare domestico, e quindi il lavoro ha generato trasformazioni. Cambiamenti nello stile di vita, nei confronti del marito, che il più delle volte ha vissuto con amarezza questo distacco dal ruolo di “donna-moglie-madre” per comprendere il valore della donna lavoratrice.
Eppure, nonostante i conflitti e le diverse forme di resistenza, la donna di Caivano, se proprio ne vogliamo delineare un idealtipo, è cambiata.
Lo si osserva dagli acquisti e dai bisogni che sono fortemente in aumento, rispetto a solo dieci anni fa. Lo si osserva dal suo modo di stare nella società, in pubblico, e non soltanto in compagnia, ma anche da sola, coraggiosa e determinata. Le donne di Caivano hanno vissuto con grande disagio la loro ghetizzazione nei luoghi puramente femminili e con timore hanno provato ad accedere a spazi riservati , quasi esclusivamente al mondo maschile, anche se si tratta di esercizi pubblici, come i bar.
Già due anni fa, entrare in una caffetteria frequentata da soli maschi, era quasi un tabù. Oggi, se si è in compagnia con amiche o anche amici, è sicuramente meglio, ma se è necessario, le donne entrano anche da sole. Sembra quasi riduttivo sottolineare questo punto, ma non è così.
Con la nuova pista ciclabile, sfruttata dai cittadini per fare jogging, le donne vivono le loro passeggiate in allegria e come forme appropriazione di libertà, lontana dagli schemi della routine.
Anche fare shopping sembra sia una caratteristica peculiare del loro modo di comunicare questo cambiamento in corso. Con il lavoro hanno maggiori possibilità di concedersi un regalo, una crema più costosa, che prima “pesava” sul budget familiare. Oggi, invece, anche le giovanissime acquistano prodotti dimagranti, soprattutto nel periodo estivo e post-natalizio, così come le signore si concedono il lusso di optare per un abito più sbarazzino o dei collant parigini molto seducenti. Sono piccoli indicatori di una trasformazione in corso, si tratta di un’emancipazione che tocca un target molto ampio, e quindi stratificato. Le donne, dai 14 ai 50 anni, sono consapevoli delle loro capacità e non hanno paura di mostrarsi per ciò che sono. Studentesse universitarie, parrucchiere, estetiste, lavoratrici domestiche, badanti, colf, dame di compagnia, giornaliste e operaie, insieme rappresentano una nuova forza lavoro, una nuova identità di genere. E non dimentichiamo l’accesso alla politica. Con l’amministrazione attuale, ci sono molte più donne che compongono il consiglio. Ci sono ragazze che, ex novo, hanno voluto candidarsi e hanno, loro malgrado, ottenuto successo. C’è un brulicare di novità a Caivano e questo è sicuramente un grande cambiamento da non sottovalutare. E’ importante per iniziare a valorizzare il ruolo femminile nella società, con opportune iniziative sul territorio, e faccio appello a chi, in questa amministrazione si occupa di politiche sociali a sperimentare nuove forme associative per progetti di più ampio respiro.
Me lo auguro.
un’analisi molto precisa e interessante, ritrovo molti temi per nulla banali