Egregio giornalista Francesco Celiento,
mi corre l’obbligo di smentire il contenuto sia dell’articolo che Lei ha pubblicato il 18 giugno 2015 su “il giornale di Caivano”, intitolato “prime grane per Monopoli. Acerra: no alla logica del manuale Cencelli”, sia l’articolo pubblicato sul periodico Caivano press n.14, del 27 giugno 2015, dal titolo “l’avvocato Acerra e altre persone abbandonano Monopoli e la lista Noi Insieme si spacca”.
In particolare, con riferimento al primo articolo, lei ha utilizzato un post che ho pubblicato sulla mia pagina facebook, utilizzo che, nei termini di legge, non so se sia lecito ai fini giornalistici. Anche se fosse lecito, non Le consento in alcun modo di strumentalizzare il mio pensiero a fini di polemica giornalistica. Nello stesso articolo, lei faceva maliziosamente allusione a un cosiddetto “manuale Cencelli” nella composizione della giunta comunale, espressione che non ho mai utilizzato e che, comunque, esula completamente dal mio pensiero. Tale espressione, in definitiva, è il frutto esclusivo della sua fantasia giornalistica.
In relazione al secondo articolo, che riprende il primo, non ho mai “abbandonato Monopoli”, né mi risulta che gli amici architetti Francesco Monticelli e Luca Vitale e la dottoressa Lella Albino abbiano “abbandonato” il Sindaco e la lista “Noi Insieme”.
Da parte mia, come libero cittadino, ribadisco il pieno e convinto sostegno a chi vuole dare un governo sano alla nostra città negli interessi esclusivi della collettività.
La invito e diffido a non pubblicare più notizie prendendo spunto dalla mia pagina facebook e strumentalizzando completamente il mio pensiero. Più in generale, è buon costume non coinvolgere persone senza averne avuto, preventivamente, l’autorizzazione.
La invito a pubblicare subito questa smentita sia sul predetto giornale on line sia sul citato Periodico, dando alla stessa, come stabilito dalla legge, uguale risalto giornalistico e di spazio degli articoli che qui si smentiscono. In caso di Suo inadempimento, sarò costretto a denunciare il Suo comportamento alle autorità competenti.
Mi permetta, infine, di esortarLa a una maggiore correttezza deontologica per il futuro.