Caivano. La vita da camorrista e prepotente, senza essere per forza affiliato ad un clan. I carabinieri gli sequestrano l’auto perché senza assicurazione.
E lui, 39 enne, di Marcianise, un balordo già noto alle forze dell’ordine, esce dalla caserma della tenenza di Caivano, e ne rapina un’altra ad un anziano, non prima però di pestare a sangue la vittima con una sorta di bastone di legno raccattato per strada.
L’anziano però, nonostante le botte e i colpi ricevuti riesce ad aggrapparsi allo sportello del lato guida, in un pericoloso tentativo di sventare la rapina. Il balordo, sorpreso e incattivito ancora di più dalla reazione della vittima, innesta la retromarcia lanciando il veicolo “ conteso” a tutta velocità, in un forsennato zigzagare per liberarsi dell’anziano, che invece non molla la presa. E allora la sorte, questa volta benigna, ci mette lo zampino. Il balordo per badare alla vittima, che a sua volta cerca di afferrarlo, perde il controllo della vettura che va a sbattere in retromarcia contro due auto in sosta.
La scena si svolge sotto gli occhi di un nottambulo testimone, che telefona al centralino della tenenza, diretta dal tenente Aldo Di Foggia. Un paio di minuti dopo una pattuglia intercetta il balordo, che correva come un forsennato sulla ex statale Sannitica, in direzione di Marcianise. E per la seconda volta in quindici minuti, si è ritrovato nella stessa caserma. Questa volta “ sudato e mazziato”. Perché in un quarto d’ora oltre al sequestro della sua auto, si è reso responsabile di rapina aggravata, finendo la sua notte di follia criminale in una cella del carcere Poggioreale. L’anziano, per sua fortuna, ha riportato solo qualche graffio e più di una contusione, per le quali sono bastate le cure dei sanitari del pronto soccorso che lo hanno medicato e poi dimesso. Altro che “ vittima anziana”.
IL MATTINO