Padre Maurizio Patriciello è stato ospite sabato alla trasmissione ‘Che fuori tempo che fa ‘ con Fabio Fazio in collegamento dalla parrocchia S. Paolo Apostolo di Caivano, e ha parlato dei problemi del territorio: ‘ Terra dei fuochi, o terra dei fumi e dei veleni come mi piace definirla, perché noi non vediamo fiamme ma solo fumo e poi i veleni che sono sotterrati sotto le nostre terre. Noi amiamo la nostra terra, noi prendiamo atto della sua malattia e denunciamo quello che accade, oggi alla Procura di Napoli Nord c’è stato un incontro con il governatore Stefano Caldoro, il nostro vescovo Spinillo, tanti avvocati e medici ed è emerso che la procura non funziona perché manca il personale di amministrazione, e quindi consegniamo la nostra terra alla camorra. Quindi si neutralizza tutto quello fatto fino ad oggi.
Chi vive nelle nostre terra ha una libertà definita, i nostri quartieri non dovevano nascere in questo modo dopo il terremoto del 1980, manca la diversità, tutte queste persone in difficoltà messe nello stesso posto, tanta difficoltà di lavoro e in special modo in questo momento di crisi, terreno fertile per il ‘sistema’, manca la risposta politica e la gente finisce per non credere più a nessuno.
Se ci mettiamo tutti insieme possiamo aiutare i magistrati, i preti, i giornalisti ecc., rispondiamo con urgenza, come quando capita un terremoto o una alluvione, noi abbiamo questo problema ed è prioritario risolverlo.
Oggi ho sentito il ministro Orlando e mi ha detto che tra qualche mese arriveranno più persone nella nostra zona, ma spero che non sarà troppo tardi.
Il termine anticamorra è un termine che non mi piace, perché non ce ne possono essere filo camorra, tutti noi vogliamo estirpare questo cancro, sono d’accordo col magistrato Raffaele Cantone che mette come problema primario la presenza dei ‘colletti bianchi’ personaggi di malaffare all’interno delle istituzioni.